Succede più spesso di quanto pensi: un appartamento affittato regolarmente viene pignorato e finisce all’asta.
L’inquilino continua a pagare l’affitto ma la casa va venduta all’asta e il proprietario cambia.
E qui scatta la domanda:
“E adesso l’inquilino che fine fa?”
Resta dentro o deve andare via?
Il contratto vale ancora oppure viene annullato?
E chi compra cosa può (o non può) fare?
Casa in affitto all’asta: cosa succede agli inquilini?
La risposta non è automatica, ma dipende da alcuni fattori chiave:
- se il contratto d’affitto è registrato regolarmente o no,
- da quando è stato registrato rispetto all’inizio della procedura esecutiva,
- e soprattutto da cosa decide di fare chi compra l’immobile all’asta.
Vediamo tutto, punto per punto.
I diritti/doveri dell’inquilino di una casa all’asta
Se sei un inquilino e l’appartamento dove vivi finisce all’asta, non sei automaticamente fuori casa il giorno dopo.
Il tuo contratto di affitto, infatti, continua a valere ma solo in alcuni casi.
CASO 1: il contratto è stato registrato prima del pignoramento
Se il contratto di affitto è stato registrato all’Agenzia delle Entrate prima del pignoramento, allora si dice che il contratto è opponibile alla procedura.
Ma cosa vuol dire?
Significa che questo contratto di affitto ha ancora valore anche se la casa è stata pignorata, cioè:
- il nuovo proprietario deve rispettare il contratto,
- non può buttarti fuori da un giorno all’altro,
- e tu puoi continuare a vivere nell’immobile (sempre che tu stia pagando regolarmente l’affitto).
CASO 2: il contratto è stato registrato dopo il pignoramento
Se, invece, il contratto non era registrato all’Agenzia delle Entrate o è stato fatto dopo il pignoramento, allora:
- il contratto non è vincolante per il nuovo proprietario.
- il nuovo proprietario può chiedere il rilascio dell’immobile (dopo l’aggiudicazione),
In entrambi i casi, l’inquilino ha diritto a essere informato e a non subire pressioni illegittime.
Però è importante conoscere i propri diritti e i propri limiti fin da subito.
Comprare una casa in affitto all’asta: cosa sapere
Chi compra una casa occupata all’asta deve sapere con chiarezza chi c’è dentro, a che titolo e con quale contratto.
Comprare una casa con un inquilino in affitto non è un errore ma è qualcosa che va gestito in modo lucido e consapevole.
Ti lasciamo questo approfondimento utile se stai acquistando una casa all’asta con affitto in corso → casa comprata all’asta con inquilino in affitto
Come gestire la situazione con l’inquilino dopo l’acquisto
Quando una persona è interessata ad acquistare all’asta un immobile occupato da un inquilino deve necessariamente verificare il contratto di affitto: chiederne copia, controllare data e registrazione.
Una volta emesso il decreto di aggiudicazione dell’immobile in affitto, il nuovo proprietario ha degli adempimenti da svolgere.
Se il contratto è opponibile:
- comunicare ufficialmente il subentro come nuovo locatore;
- continuare a riscuotere l’affitto (dichiarandolo al fisco);
- eventualmente disdire il contratto alla scadenza naturale o per motivi legittimi.
Se il contratto non è opponibile, puoi:
- chiedere il rilascio dell’immobile perché è come se il contratto non fosse mai stato stipulato.
Obblighi legali per il nuovo proprietario
Comprare casa all’asta non ti rende automaticamente “padrone assoluto”.
Ci sono obblighi da rispettare, anche se l’inquilino è moroso o non vuole lasciare l’immobile.
Ecco cosa devi sapere:
- Non puoi entrare nell’immobile o cambiare serrature finché non ne sei l’effettivo proprietario.
- Se l’inquilino ha un contratto valido, devi rispettarlo.
- Per ottenere il rilascio forzato (se l’inquilino non va via spontaneamente), serve un provvedimento del Giudice: nulla si fa “a voce”.
Se vuoi affittare l’immobile in futuro, ricordati anche di controllare le regole fiscali: → affittare la prima casa senza perdere agevolazioni
H2. Cosa fare se sei in affitto e la casa finisce all’asta
Non è proprio una bella notizia ma non farti prendere dal panico.
Hai dei diritti e puoi muoverti per tutelarti, rimanere regolarmente o uscirne senza danni.
H3. Come evitare l’interruzione del contratto di affitto
Il modo più sicuro per non rischiare lo sfratto se la casa in affitto finisce all’asta, è avere un contratto scritto, con data certa e registrato prima dell’inizio della procedura esecutiva (cioè prima del pignoramento).
In particolare, il contratto deve:
- essere scritto,
- avere data certa (es. registrazione, raccomandata, PEC, scrittura autenticata),
- essere registrato all’Agenzia delle Entrate prima del pignoramento dell’immobile.
Se queste condizioni sono rispettate, il contratto è opponibile al nuovo proprietario: ciò significa che, anche dopo l’asta, hai diritto a rimanere nell’immobile fino alla naturale scadenza del contratto, a meno che non intervengano motivi legittimi per una disdetta anticipata.
Se invece:
- il contratto è verbale,
- è stato stipulato dopo il pignoramento,
- oppure non è mai stato registrato,
la situazione è molto più fragile: il nuovo proprietario non è obbligato a rispettare l’accordo e può chiedere il rilascio dell’immobile.
Azioni che l’inquilino può intraprendere per tutelarsi
Ecco cosa puoi fare per non farti trovare scoperto:
- Verifica che il tuo contratto sia registrato e in regola.
- Controlla che la data di registrazione del contratto sia anteriore al pignoramento.
- Conserva le ricevute dei pagamenti: dimostrano che sei un inquilino regolare. Questo ti tutela anche nei confronti della procedura esecutiva.
- Quando arriva il nuovo proprietario, collabora.
Se il contratto non è opponibile, non hai diritto a restare nell’immobile dopo l’aggiudicazione.
In questa situazione puoi proporre al nuovo proprietario di stipulare un nuovo contratto (ma non è obbligato ad accettare).
Oppure trattare un rilascio volontario, concordando tempi e modalità.
In breve: nessun diritto a restare ma hai la possibilità di trattare un’uscita ordinata o una nuova locazione, se il nuovo proprietario è disponibile.
Se l’inquilino non paga più l’affitto: quali sono le opzioni
Se sei inquilino e hai smesso di pagare (per difficoltà o altro), sappi che:
- Il vecchio proprietario può comunque agire per il recupero dei canoni arretrati.
- Il nuovo proprietario, se subentra con un contratto opponibile, può avviare un’azione di sfratto per morosità.
Altri aspetti legali e finanziari da considerare
Che tu sia l’inquilino dell’immobile o un potenziale acquirente interessato ad una casa occupata, ci sono alcuni aspetti pratici e legali da non sottovalutare.
Anche se la casa viene venduta all’asta, il contratto di affitto non viene annullato automaticamente: la sua validità nei confronti del nuovo proprietario dipende dal fatto che sia opponibile o meno.
Se sei inquilino e il nuovo proprietario subentra regolarmente, devi solo cambiare l’IBAN per il pagamento del canone: le condizioni del contratto restano le stesse, fino alla scadenza naturale.
Se invece stai acquistando una casa all’asta e scopri che è già affittata, verifica subito il titolo dell’occupazione (contratto valido o meno, data di registrazione, ecc.) prima di fare offerte: ti eviterai grane e ritardi nella disponibilità dell’immobile.
Infine, se sei un proprietario che vuole affittare casa e tutelarsi da inquilini morosi o da situazioni ambigue, abbiamo creato una guida pratica proprio per te: evitare inquilini che non pagano l’affitto
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